Miyajima, una meraviglia naturale tra i luoghi della memoria di Hiroshima

Tramonto sul fiume Sumida

Dopo la grande metropoli di Tokyo ci spostiamo verso Kyoto. La tappa nella vecchia capitale dura però giusto il tempo di una notte: il giorno dopo siamo infatti già in direzione Hiroshima a bordo di un treno completamente brandizzato Hello Kitty. La visita al museo e al parco in memoria delle vittime dell'esplosione della bomba atomica a fine seconda guerra mondiale lascia il segno ma quello che verrà raccontata in questo articolo sarà solamente la gita sull'isola di Miyajima.

L'isola di Miyajima

 

 

Situata al largo della costa di Hiroshima, Miyajima è un luogo intriso di significato culturale e spirituale. Il suo nome, che può essere tradotto come "isola santuario", evoca immediatamente un senso di sacralità e rispetto, riflesso nei secoli di storia e tradizione che la caratterizzano. L'isola è da tempo considerata un territorio speciale, dove la natura e la spiritualità si intrecciano profondamente, generando un'atmosfera di armonia e contemplazione. La sua identità è fortemente legata al pensiero giapponese tradizionale, dove ogni elemento naturale viene vissuto come parte di un insieme vivente e sacro. Questo legame ha influenzato la visione dell’isola come un luogo da preservare, dove l'interazione tra uomo e ambiente segue ritmi più lenti e rispettosi.

Lo Itsukushima Shrine Otorii

Il Grande Torii del Santuario di Itsukushima è uno degli elementi architettonici più riconoscibili del patrimonio culturale giapponese.  Questo portale segna simbolicamente l'ingresso a un'area sacra. Come molti torii in Giappone, la sua funzione è quella di delimitare il confine tra lo spazio profano e quello sacro, in questo caso legato a un santuario shintoista con origini che risalgono al VI secolo. L'attuale struttura del Grande Torii è stata ricostruita nel 1875 e misura circa 16 metri di altezza. Nonostante la sua imponente dimensione, la struttura non è fissata al fondale marino con fondamenta profonde, ma si regge per il proprio peso e per l'ingegnoso equilibrio strutturale. Oltre alla sua funzione religiosa, il Grande Torii è stato riconosciuto come bene culturale e figura tra gli elementi che hanno contribuito alla designazione del Santuario di Itsukushima come Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 1996.

Il complesso del tempio Daishoin

Il Tempio Daishō-in rappresenta uno dei più antichi e importanti centri buddhisti dell’arcipelago giapponese: fondato nell'anno 806 dal monaco Kūkai (conosciuto anche come Kōbō Daishi), il tempio appartiene alla scuola Shingon del Buddhismo esoterico, una corrente caratterizzata da rituali complessi e da una profonda simbologia spirituale.

Tra i punti di interesse del complesso si trovano:

  • Le centinaia di statue Jizō, divinità protettrici dei viandanti e dei bambini, ognuna con un’espressione diversa e spesso adornata con berretti o bavaglini lasciati dai fedeli.

  • Il sentiero dei rulli di sutra, cilindri di metallo che i visitatori fanno girare mentre camminano: secondo la tradizione, ciò equivale a recitare i testi sacri.

  • Le sale di preghiera ornate, ricche di dettagli artistici e di offerte votive, che riflettono la spiritualità vibrante del luogo.

  • La grotta Henjokutsu, illuminata da lanterne e contenente miniature dei 88 templi del pellegrinaggio di Shikoku, offrendo simbolicamente ai visitatori la possibilità di compierlo in forma ridotta.

 


Una gita attraverso i vari templi, esplorabili salendo le tante scalinate: il tutto all'interno di un bosco sacro, che trasmette a pieno le sue profonde influenze religiose e che ti trasportano quasi in un mondo parallelo, lontano dalla modernità e dal caos delle grandi città. 

Con la prossima tappa del tour arriviamo in un posto all'opposto: si va ad Osaka, tra le sue infinite mascotte dei ristoranti e in pieno fermento per l'Expo 2025!

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